Cari uomini,

Cari uomini,

credo sia giunto il momento di scrivervi due righe. Non so se lo sia per voi o per me, il momento. Per me sicuramente.

E’ un bel po’ di anni, ormai, che mi trovo sempre più spesso a parlare degli “uomini” come qualcosa che non mi somiglia. Mi capita di fronte alle notizie di cronaca, ai comportamenti, alle parole delle mie conoscenze in rete (molto meno in quelle che frequento di persona), di fonte alle persone che vedo per strada, nei locali, in giro.

Ed è una cosa che da un lato mi confonde e dall’altro mi inorgoglisce. Perché l’immagine degli uomini che vedo intorno a me non mi piace per niente.

Non sto parlando solo degli uomini violenti, degli stupratori, di coloro che uccidono o sfregiano le proprie donne. Ci mancherebbe che su quegli uomini si avessero dei dubbi. No, sto parlando di uomini normali, che fanno la loro vita normale, pensano pensieri normali, hanno rapporti normali.

Ed è proprio dentro questa “normalità” che si annida ciò che non mi piace, e che proprio perché normale, cari uomini, non siete più in grado di vedere (o forse non avete mai visto).

Molti di voi, che mi conoscono, si sentiranno di non appartenere a questa categoria di uomini normali cui sto scrivendo. Forse è così, forse no, non lo so. Se penso a specifiche persone so se, quanto e come ne facciano parte. Ognuno, leggendo, faccia le sue considerazioni.

E’ ormai evidente, cari uomini, che ciò di cui sto parlando è il vostro rapporto con l’altro sesso (ma anche con il sesso in generale, a ben vedere), con le donne.

“Le donne: chi le capisce è bravo” recitava un vecchio adagio. Nella sua stupidità dice però una verità generale: per capire le persone (nel caso specifico le donne) bisogna essere bravi. Bravi nel senso che per capire qualcuno diverso da noi non basta un’occhiata, ci si deve impegnare, mettere in discussione, predisporsi all’ascolto, avere rispetto. Essere bravi, dai, avete capito benissimo di cosa sto parlando.

Ed invece, voi, uomini normali, non siete bravi per niente. Forse non è nemmeno tutta colpa vostra, non è mica facile essere uomini tra gli uomini, lo so bene. Ma è per questo che ci si deve impegnare, se no saremmo tutti nati bravi.

Dico che non è facile essere uomini tra gli uomini. Ma non lo è da subito, da quando si è bambini. Già da ragazzini ci si deve mostrare forti, bisogna sapersi difendere, essere parte del branco. E’ la natura, si dirà, come gli animali. Sì, certo, ma noi siamo esseri umani, non animali. Siamo fatti di natura, ma anche di cultura.

Le ragazzine, nel frattempo, mentre voi siete lì ad allenare gli ormoni e sbattere le capocce come giovani mufloni, si fanno grandi prima di voi. Che fregatura. Un attimo prima sono lì che giocano con le bambole e un attimo dopo sono donne. E voi ancora bambini. Questo è un trauma, lo so. Improvvisamente le donne diventano oggetto di desiderio, ma sono quasi irraggiungibili. Poi, crescendo, questo choc passa, ma mica completamente, evidentemente. Nella vostra testa rimane come un paradigma di interpretazione del mondo che per avere una donna dovrete sempre e comunque fare una fatica del diavolo. Che voi avete sempre voglia di scopare e le donne no. Che le donne fanno le preziose e che la smettessero di tirarsela così.

Allora, cari uomini, vi voglio svelare un segreto sconvolgente. Se pensate che le donne non ve la danno perché se la tirano o perché hanno meno voglia di voi avete sbagliato tutto. Non ve la danno perché non vogliono darla a voi. Brutto da sentire, vero? Eppure è proprio così. Allora la domanda che dovreste farvi è: perché non vuole farsi una bella e allegra sgroppata atletica con me? E questa dovreste farvela davanti allo specchio mentre ascoltate le vostre parole dette durante un appuntamento, un incontro con una donna, scritte in un messaggio, in una email. La risposta forse non vi sarà così evidente, ma vi assicuro che è tutta lì, davanti a voi.

Anche alle donne, vi assicuro, piace fare l’amore allegramente, divertirsi, lasciarsi andare, anche senza necessariamente innamorarsi per la vita o doversi sposare solo perché ci si è fatti un’allegra scopatella. Ma lo fanno con chi è bravo. E non parlo di tecnica amatoria. Bravo nel senso che dicevo all’inizio: chi le capisce.

Per inciso: l’idea che le donne amino alla follia le prestazioni sessuali olimpioniche che durano delle ore è una leggenda metropolitana. In verità dopo un po’ che voi vi sforzate, pieni di voi stessi, di durare delle ore, loro cominciano a pensare alla spesa del giorno dopo. Ve lo volevo dire.

Comunque, per cominciare a capire le donne è necessario fare un’operazione di pulizia mentale e culturale, perfino linguistica. E’ necessario imparare a riconoscere gli atteggiamenti maschilisti, capire se e quando vi capita di farne uso, magari per abitudine, per sbaglio, quando non, ed è più grave, per convinzione.

Per capire le donne basta ascoltare cosa hanno da dire. Ma ascoltarle davvero. Non parlate sempre di voi. State un po’ zitti per una volta. Sentite ciò che ha da dire la donna che avete di fronte. E prendetela sul serio. Ed agite di conseguenza.

Se la donna che avete di fronte è stronza, non lo è perché è donna. Ma perché è stronza. Che mica tutte le donne sono belle e intelligenti. Ma non per questo va picchiata o sfregiata con l’acido. Mandarla sonoramente affanculo è più che sufficiente.

Ma il rispetto è il dato primario: le donne vanno rispettate. Ma mica perché donne. Perché individui. Rispettare i “no”, ad esempio.

Se una donna non vuole fare sesso con voi, non vuole. Punto. L’idea che poi magari invece le piacerà è una panzana che non sta né in cielo né in terra. E questo, attenzione, vale anche con la vostra donna, quella con cui dividete il letto. Il fatto che dorma accanto a voi non vi da il diritto di forzarla.

Se una donna non vi ama più, non vi ama più. Magari vi ha traditi, la stronza, ed ora sta con un altro. Capita. Ma magari no. Si è solo rotta le palle. E se non vi ama più non vi ama più. Poco da fare. Fatevene una ragione. Non è una buona ragione per toglierle la vita.

Insomma, cari uomini, avete ancora molta strada da fare per diventare bravi, a quanto vedo e leggo in giro. Ma da una cosa facile facile potreste cominciare. Soprattutto voi, giovani uomini. Quando uscite la sera con la vostra bella (ma, a maggior ragione, anche quando uscite e una bella non l’avete), porca di una miseria, non uscite come foste vestiti con gli abiti presi alla discarica. La vostra ragazza si è lavata, pulita, truccata, ha passato del tempo a decidere cosa mettersi per essere carina per voi, si è profumata, cammina sui tacchi perché vuole essere elegante e piacervi.

Uscire in bermuda, maglietta o canotta e ciabatte o scarpe da tennis fa proprio schifo, lasciatevelo dire. Poi non meravigliatevi se non ve la dà.