Welcome To Myself

Autoritrarsi è un vezzo che ha contagiato molti artisti, ritrattisti, pittori, fotografi, scrittori. Arriva un momento in cui, in un modo o nell’altro, ci si vuole guardare in faccia, rispecchiare la propria creatività ritrovandola dentro, sopra, addosso a se stessi.

Io è da un po’ che ci sto lavorando. Gli autoscatti che ho già pubblicato in queste pagine, ad esempio. Autoscatti, si badi, non selfie. Scatti presi sì con il telefono, con l’Iphone, ma ripresi senza avere il controllo dell’immagina, senza vedersi. Un po’ perché ho tenuto sempre gli occhi chiusi, un po’ perché, comunque, il telefono è girato come se a scattare fosse un altra persona.

Di fatto ci si pone contemporaneamente, sia di qua, sia di là dell’obbiettivo. Si è sia soggetto sia artefice. Ma senza un reale controllo del risultato, della propia immagine, in definitiva, di se stessi.

Non è facile da spiegare, è un’esperienza che va provata.

Questi scatti fanno parte dell’evoluzione del progetto più generale. Sono passato dal viso al corpo. Ma la modalità è rimasta la stessa. Ovviamente, per evidenti ragioni tecniche, ho dovuto optare per un piccolo telecomando bluetooth e per un cavalletto di supporto del telefono. Ma il concetto è rimato esattamente lo stesso. Le foto sono state scattate su una piccola loggia, a casa, durante una sessione abbastanza rapida, molto istintiva.

Anche in fase di post produzione solo pochi tocchi, solo attraverso gli strumenti base di modifica dell’immagine nativi dell’Iphone: viraggio in bianco e nero, un po’ di lavoro sulla luce e taglio dell’immagine. Niente di più. Roba di qualche decina di secondi. Niente Photoshop, insomma.

Queste foto sono risultate finaliste al primo TAG PRIZE 2018, organizzato dalla TAG – Tevere Art Gallery, giudicate da una guiria di cui facevano parte Luciano Corvaglia (presidente), Livia Corbò, Yannick De La Violette, Christophe Laloi, Marcello Mencarini e Grazia Neri.

Ora sono in gara in altre competizioni internazionali, tra le quali LensCulture, e il concorso bandito da LifeFramer. Vedremo un po’ come andrà a finire. Intanto, Welcome to myself.